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Il settore dell’arredo è decisamente in salute, secondo le ultime rilevazioni dei centri di elaborazione dati sul mercato del mobile italiano. Un trend positivo che registriamo anche noi, per quanto riguarda il mercato delle porte. L’altro lato della medaglia è che il comparto dell’arredamento cresce ancora troppo poco e soffre del sottodimensionamento delle aziende.

L’indagine più recente di Federlegno Arredo (FLA) ha registrato una crescita del 2,1% in Italia nel 2017, per un totale di 26,9 miliardi di euro di fatturato per il mercato del mobile, che comprende anche quello di aziende legate all’illuminazione e al design.

I consumi interni nel settore dell’arredo

Lo scorso anno la crescita della produzione nazionale è stata stimolata anche dall’aumento dei consumi interni di arredamento (+1,6%), per un totale di 16,9 miliardi di euro. Di questa domanda, la maggior parte è stata soddisfatta da imprese italiane, per un totale che supera i 12 miliardi.

All’aumento dei consumi interni sembra aver contribuito molto il Bonus Mobili. Il Bonus, confermato anche per il 2018, prevede la detrazione Irpef del 50% della spesa per l’arredamento, in caso di ristrutturazione dell’immobile.

L’export del settore del mobile

L’export è cresciuto del 3,1%, per un totale di 14,3 miliardi di euro, più della metà quindi dell’intero fatturato italiano del settore. I mobili importati, pur rappresentando solo il 23% dei consumi totali, hanno registrato performance migliori (+3,6% in termini reali).

Tra i principali mercati di sbocco, al primo posto la Francia (2,2 miliardi di euro, +5,4%), seguita da Germania (1,6 miliardi di euro, +1%), Stati uniti (1,3 miliardi, +4,1%) e Regno Unito (1,2 miliardi, -3,4%). Il mercato cinese cresce in modo importante, +36,5%, raggiungendo i 518 milioni di euro.

Mercato del mobile, previsioni per il 2018

Secondo il “World Furniture Outlook 2018”, un’indagine realizzata da CSIL (Centro Studi Industria Leggera di Milano), il segno più è previsto anche per il 2018 (+2% circa), trainato quest’anno soprattutto dall’export (si prevede poco meno di +3%), mentre il mercato interno zoppica: fattori di incertezza e elementi contestuali faranno sì che anche quest’anno la spesa per mobili e arredamenti sarà ridotta, nonostante la proroga del bonus mobili fino alla fine dell’anno.

Da notare che ancora non riusciamo ad agganciare del tutto la crescita globale: a livello mondiale, il commercio estero di mobili dovrebbe aumentare di almeno il 4% e più in generale anche la crescita dei consumi dovrebbe attestarsi al 3.5%.

Le aziende italiane del settore dell’arredo

Nel suo complesso l’intera filiera dell’arredo e del design, in Italia, vanta numeri imponenti: si parla di oltre 21mila aziende secondo il Market Watch di Banca Ifis, presentato lo scorso aprile, mentre il Sole 24 Ore ne conta circa 29.000 (I big dell’arredo crescono oltre la media del settore, di Giovanna Mancini, Sole 24 Ore del 17 aprile 2018).

La maggior parte di queste aziende crescono e riescono a fare utili, ma sono affette da un nanismo cronico: in quasi la totalità dei casi si tratta di realtà di dimensione ridotta, in gran parte piccole (17%) e piccolissime imprese (79%), secondo i dati di Banca Ifis. Quasi metà delle aziende è situata nel Nord, il 24,4% al Centro, mentre il restante 27,6% ha sede al Sud o nelle Isole.

Il fatturato medio non è altissimo: si parla di una cifra tra i 2 milioni di euro (secondo il Sole 24 Ore) e i 3 milioni (Banca Ifis). Di 29mila aziende del comparto arredo, solo 218 superano i 16 milioni di fatturato, come registrato dalla prima edizione del report Mediobanca sul settore. Nonostante siano in salute, le dimensioni restano un limite: sono i gruppi più grandi a crescere più della media, +7% nel 2017.

E noi?

Per Flessya il 2017 è stato un anno di grande crescita, con un fatturato superiore del 6,5% rispetto a quello (già ottimo) dell’anno precedente. Anche il 2018 ci sta dando molte soddisfazioni, nei primi 6 mesi abbiamo registrato una crescita del 5%. Un risultato migliore della media del comparto prevista in Italia e anche della media mondiale.