Tra i fondatori di Flessya, Paolo Pantaleoni è la figura più eclettica. Direttore commerciale, responsabile marketing e anima creativa di Flessya, rappresenta la forza propulsiva di tutto lo sviluppo del marchio.
Descrivere in una definizione una tale personalità non è un compito semplice, per questo abbiamo pensato di farne emergere le caratteristiche attraverso un’intervista a tutto tondo, che ha riguardato la sua storia, la sua visione e lo spirito con cui approccia la vita.
Cominciamo!
Dalle origini a oggi
Nato e cresciuto a Cupramontana, un piccolo borgo delle Marche, Paolo ha trovato la sua strada partendo da studi apparentemente lontani dal suo attuale universo lavorativo. “Mi sono laureato in Scienze Politiche a Macerata, – ci racconta – ma il mio percorso professionale mi ha portato altrove, in un mondo che inizialmente non conoscevo: quello delle porte“.
L’esperienza in Dorica Castelli, un’azienda storica del settore, ha rappresentato il suo trampolino di lancio. “È stato lì che ho scoperto la complessità dietro un prodotto apparentemente semplice come una porta. Non è solo legno e ferramenta: c’è progettazione, stile, innovazione”. Dopo aver lasciato Dorica Castelli per divergenze gestionali, Paolo ha avuto il coraggio di scommettere su se stesso e, insieme agli altri soci, ha fondato Flessya.
Oggi, a 52 anni, si divide tra la Vallesina, in cui si trova la sua famiglia e il cuore produttivo di Flessya, e l’Emilia, dove vive la sua compagna e da dove lavora in smart working.
Paolo Pantaleoni: una persona, tanti ruoli
Essere direttore commerciale, responsabile marketing e creativo allo stesso tempo non è da tutti, ma a Paolo piace proprio perché non è ripetitivo. Gli viene naturale. “Mi occupo di gestire una rete di circa 30 agenti tra Italia ed estero, ottimizzo il nostro software di gestione e guido il team di comunicazione. Ma il mio ruolo più stimolante è quello di creare nuovi modelli di porte. Ogni disegno che nasce ha una storia, e spesso viene da intuizioni impreviste”.
Il suo modello preferito, la NB00 della serie Bamboo, è un’idea sorta proprio in questo modo, quasi per caso. “Stavo lavorando ad un altro progetto, incentrato su intarsi di legno. Ho provato a trasformare quei disegni in incisioni e funzionava: è stato un successo”.
Più in generale, Paolo Pantaleoni adora lavorare per il miglioramento. “Mi piace trovare nuove soluzioni, inventare espedienti tecnici o estetici per risolvere problemi. Mi piace collaborare coi nostri agenti e spronarli a crescere. Mi piace far sì che l’azienda piano piano si evolva, cresca, cambi in continuazione. Che migliori dove possibile, anche quando le cose vanno già bene così”.
Le sfide nel mondo delle porte
Fare impresa oggi, secondo Paolo, è più complesso che in passato: “Negli anni ’90 il mercato era più semplice, con meno prodotti e meno competizione. Oggi, invece, c’è tantissima offerta nel nostro settore e inoltre siamo sommersi da burocrazia e pressione fiscale. Ma chi ci conosce sa che le difficoltà ci stimolano a migliorare continuamente”.
Tra le sfide più difficili affrontate per Flessya c’è stato l’incendio che ha colpito l’azienda circa un anno fa. “È stato un momento critico, ma ci siamo rimboccati le maniche. Il 2025 sarà un anno di rilancio: con nuovi macchinari e investimenti siamo pronti a ripartire più forti di prima”.
E in positivo? Quando gli chiediamo un momento in cui Flessya ha fatto un balzo avanti, ci racconta dell’esperienza con la campagna televisiva su Sky, qualche anno fa. “Gli spot hanno avuto un impatto enorme, posizionandoci come un’azienda strutturata e con una visione chiara. Fu una svolta, soprattutto per la percezione dei rivenditori”.
Stare sempre al passo
Flessya non si limita a seguire le tendenze: le anticipa. “Il nostro settore è in continua evoluzione. Se prima le innovazioni tecniche arrivavano ogni cinque anni, oggi il mercato richiede novità costanti. Questo ci costringe a essere sempre creativi e al passo con i tempi”.
Tecnologia e materiali, oltre al design: “Il nostro approccio è ascoltare le esigenze reali del cliente e tradurle in soluzioni personalizzate. L’estetica da sola non basta, occorre prestare attenzione alla funzionalità e addirittura al benessere, ad esempio con l’uso di materiali ipoallergenici”.
C’è poi tutta quella ricchezza intangibile fatta di valori e rapporti umani: “Essere disponibili e flessibili verso i clienti è la chiave del nostro successo. La vendita passa attraverso relazioni solide, basate su fiducia e competenza“.
Anche le relazioni interne hanno un’importanza strategica. Da questo punto di vista, Paolo è un grande motivatore: “Cerco di coinvolgere i colleghi condividendo idee e chiedendo il loro parere. Spesso trovano soluzioni che io non avevo considerato. È fondamentale creare un ambiente dove tutti si sentano parte del processo di innovazione”.
E fuori dal lavoro?
“Non c’è tempo per qualcosa che sia fuori dal lavoro – ci risponde, ridendo. – No, seriamente, ho diversi interessi che coltivo quando posso. Mi piace giocare a scacchi online, anche se i risultati non sono sempre esaltanti, e ho una bizzarra passione per Excel: mi diverto a usarlo per fare esperimenti e creare soluzioni ingegnose”.
Gli sport hanno avuto un ruolo importante nella sua vita. “Ho giocato a baseball, anche a livello professionistico [In seria A, col Macerata, e in A2 con Cupramontana e Montegranaro, ndr] e per un certo tempo mi sono dedicato al tennis e al padel, ma oggi devo fare i conti con le articolazioni che non sono più quelle di un ventenne. Mi sono dato una calmata”.
E poi ci sono gli scherzi, di ogni genere, a volte piuttosto elaborati. “Mi ci impegno molto e spesso coinvolgo i colleghi. La vita è già abbastanza seria!”
Il futuro, secondo Paolo Pantaleoni
Per Paolo, il futuro della nostra azienda è ricco di opportunità. “Siamo orgogliosi del percorso fatto, ma sappiamo di avere ancora molto da dare. Gli incentivi fiscali degli anni passati, anche se non hanno riguardato direttamente la porta, hanno creato un contesto favorevole alla sostituzione di questo tipo di prodotto. Ora il mercato si è stabilizzato, chi prima ha fatto investimenti sugli infissi ora è probabile che voglia cambiare anche le porte”.
Già punto di riferimento nel mercato italiano, Flessya vuole crescere anche sui mercati internazionali. “Guardiamo con interesse a paesi come Francia, Germania, Spagna, Stati Uniti e persino la Cina. La qualità del nostro lavoro ci precede e questo è il nostro biglietto da visita”.