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L’MDF (Medium Density Fibreboard) è un pannello di fibra di legno pressata, molto utilizzato nell’ambito dell’arredo. Si tratta di un materiale dalle ottime performance, ecologico e funzionale, che noi utilizziamo per la parte esterna di moltissimi dei nostri modelli.

Purtroppo, non tutti i produttori di mobili o porte lo usano nel modo più corretto e ciò fa sì che il risultato finale non sia proprio di qualità. In questo articolo, quindi, vogliamo approfondire la questione e chiarire ogni dubbio sulle sue caratteristiche.

Che cos’è l’MDF e come si produce

L’MDF è un derivato del legno, soprattutto di conifere, e viene realizzato a partire da frammenti piccoli, di solito da rami o ramoscelli, troppo esili per diventare tavole o travi, oppure da altri scarti di lavorazione.

Tutta questa materia prima viene ripulita dalla corteccia, ridotta in scaglie e poi macinata, fino ad ottenere una pasta di fibre. La pasta è poi ricompattata con l’ausilio di resine naturali e colle atossiche e infine pressata fino a raggiungere circa 680-700 kg al metro cubo di densità.

Il risultato è una serie di pannelli lisci e senza venature visibili, perfetti per essere laccati perché privi di irregolarità nella superficie, ma meno adatti per costituire l’interno delle porte.

Le caratteristiche uniche dell’MDF

In Flessya già da tempo utilizziamo l’MDF per rivestire molti tipi di porta. Si tratta infatti di un materiale molto versatile, dalle performance ottime se utilizzato a dovere e cioè per realizzare solo (e ribadiamo: SOLO) le superfici esterne!

Ecco, in sintesi, le principali qualità dell’MDF:

  • Ha la parte esterna, come abbiamo visto, molto liscia. Può essere laccata in modo impeccabile oppure rivestita in impiallacciato e si pulisce senza sforzo.

  • È anche omogeneo dal punto di vista cromatico, rendendolo facilmente decorabile o verniciabile.

  • Si lascia lavorare molto bene e può essere efficacemente carteggiato. Ad esempio, è semplice incidere una superficie in MDF e la stessa incisione sarà perfettamente regolare dopo una leggera carteggiatura.

  • È morbido, poco adatto a costituire l’interno di un oggetto. Se ci pianti un chiodo o ci avviti una vite, puoi toglierla facilmente con le mani nude.
  • Si lascia anche piallare in modo simile al legno massello, così da ottenere una levigatura degli spigoli eccellente.

  • Del resto è pesante e se usato in modo massiccio può andare a sforzare su cardini o altri supporti.
  • Rimane omogeneo nel tempo e resiste a caldo e freddo. Se protetto con determinati prodotti chimici, è anche resistente all’acqua, all’umidità e ai funghi.

  • Si pulisce facilmente.

  • È un ottimo isolante sia dal punto di vista termico che acustico.

  • È un materiale naturale, eco compatibile. Può quindi essere utilizzato anche in bioedilizia.

  • È riciclabile ed è fatto con legname che altrimenti verrebbe scartato. Per questo ha un basso impatto ambientale e non contribuisce alla deforestazione.

È quindi la soluzione perfetta per realizzare la parte esterna dell’anta di una porta, mentre se viene utilizzato per le parti strutturali può causare diversi problemi.

Le alternative all’MDF per la superficie delle porte

L’MDF è l’erede del vecchio truciolare rivestito, un tempo molto diffuso nonostante la qualità scadente. Rispetto al truciolare, ha una fibra più raffinata e granuli di spessore minore, fino 0,4 mm.

Le attuali alternative per la parte esterna dell’anta, sono:

  1. Il massello. È un legno di qualità, ma nel tempo si deforma facilmente e, a volte, tende a spaccarsi. Non è mai completamente liscio e questo crea problemi per la laccatura. È molto costoso.

  2. Il compensato. Materiale resistente e di qualità, ma anch’esso mai del tutto liscio. Reagisce molto ai cambiamenti di temperatura e non è facile da lavorare. Inoltre, non è scavabile: se lo incidi, viene scoperta la pasta interna, mai liscia.

Per questi motivi, l’MDF è considerato la scelta migliore per realizzare l’esterno delle porte, soprattutto quando la finitura è un laccato di qualsiasi tipo.

Dove l’MDF non va usato: all’interno della porta

D’altro canto è importante che l’MDF si utilizzi solo sulle superfici esposte, mai per realizzare la struttura portante. Infatti, nella parte interna è troppo poroso e friabile.

Dato che costa poco, ci sono aziende che fanno tutta la porta in MDF e questo la rende invariabilmente di bassa qualità. Il prodotto avrà una scarsa resistenza all’umidità, si deformerà con il caldo e il freddo e, in fase di taglio, sarà troppo morbido, col rischio di ottenere sbeccature.

Ecco perché Flessya applica l’MDF a solide strutture in multistrato o in legno listellare, che sono legni molto più adeguati.

L’MDF che usiamo in Flessya e come lo utilizziamo

Per le nostre porte, utilizziamo MDF certificato in classe E1, a bassissime emissioni di formaldeide. Selezioniamo vari spessori, a seconda dell’esigenza.

Per rivestire le parti a vista di stipiti e telai utilizziamo fogli da 3 millimetri, sufficienti per creare una superficie perfettamente liscia.

Per le porte senza particolari lavorazioni, usiamo MDF da 4 millimetri, mentre per le incisioni non troppo profonde lo spessore minimo diventa 5 mm (ad esempio nel caso dell’incisione semplice a V oppure Riga, Traccia, Geometrika…).

Se la lavorazione è molto marcata, serve uno strato più profondo, da 8 millimetri, che è quello previsto per Sfioro o per le pantografature di Talèa.

Ci sono poi altre varianti e combinazioni, scelte più raramente, quando il modello è su misura e ci sono esigenze eccezionali.

In ogni caso, in Flessya l’MDF riguarda solo le superfici, mai le parti strutturali. Ciò garantisce porte belle, di qualità eccellente e che durano decenni!