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Nel 2022 il mobile italiano tiene duro, aumenta l’export e supera addirittura la Germania sia come esportatore che come produttore di arredo.

Sembra un quadro rose e fiori, se non fosse che gran parte della crescita è solamente a valore, e non a volume, ed è assorbita in grandissima parte dall’aumento del costo dell’energia e delle materie prime.

E quindi, quali tendenze stanno trainando o frenando il mercato nazionale e internazionale? Cosa ci dobbiamo aspettare per il 2023? E Flessya?

A queste ed altre domande cercheremo di dare risposta in questo articolo.

Settore del mobile, la situazione internazionale

Secondo il report sull’arredo pubblicato da Area Studi Mediobanca, le stime mondiali per chiusura del 2022 del settore dell’arredo si aggirano sui 530 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto al 2021 (il quale già cresceva del 14%). Quest’anno ci si aspetta un aumento più modesto, circa il 5%.

Leader indiscusso del mercato è la Cina, con il 37,1% della produzione mondiale. Seguono gli Stati Uniti con il 13,6% e poi l’Italia, con il 4,5% delle quote globali. La Germania viene quindi sorpassata e nel ranking arriva solo quarta (4,3%).

La Cina è anche il principale esportatore, con il 34,1% delle quote, cui seguono Polonia, Vietnam e, quarta, l’Italia. A differenza di chi lo precede, però, il nostro Paese è riconosciuto universalmente per la qualità dei prodotti e la sua specializzazione nella fascia alta del mercato.

Il report riporta anche stime sulla produzione mondiale a lungo termine, che si attesterebbe su un valore di 690 miliardi di euro nel 2027.

Il mercato del mobile in Europa

Il mercato europeo è indagato da CSIL, Centro Studi Industria Leggera, nel suo rapporto “The furniture industry in Europe 2023”.

Secondo lo studio, l’Europa conta oltre 530 milioni di consumatori, riuniti in un unico mercato ben integrato. Il consumo di mobili ha raggiunto quasi 120 miliardi di euro nel 2022, sebbene nel 2023 la domanda di mobili in Europa si preveda più debole, a causa dell’inflazione e del conseguente aumento dei prezzi dei prodotti.

Sul territorio europeo sono presenti circa 130.000 aziende del settore, quasi tutte PMI, poco efficienti se si parla di grandi volumi, ma leader mondiali nel mobile di alta gamma.

Un ulteriore dato interessante proviene dalla ricercaLe prospettive per l’industria italiana del mobile” della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, l’Italia è il principale produttore di mobili nell’Unione Europea (superando la Germania) ed ha una crescita che si attesta al quarto posto, dietro Svezia, Spagna e Polonia.

La filiera legno-arredo in Italia, nel 2022

Se consideriamo la filiera legno-arredo italiana, che comprende anche il legno per l’edilizia, il mercato nazionale registra una crescita significativa nel 2022. Secondo gli ultimi dati rilasciati dal Centro Studi di Federlegno-Arredo, il settore conta 68.000 aziende, rappresentanti il 14,9% dell’industria manifatturiera nazionale, e 298.000 dipendenti, che corrispondono all’8% del totale.

Il fatturato della produzione raggiunge la cifra ragguardevole di 56,5 miliardi di euro, il 4,6% della produzione italiana, con un aumento del 12,6% rispetto al 2021.

Questa crescita è il risultato dell’aumento sia delle vendite in Italia, che raggiungono i 35,6 miliardi di euro (+12,2%), sia delle esportazioni, che segnano i 21 miliardi di euro (+13,3%). Le esportazioni rappresentano quindi oltre il 37% delle vendite totali, confermando l’importanza del settore anche a livello internazionale.

Il settore del mobile italiano

Se da tutti questi dati si estrapolano quelli relativi al solo Macrosistema dell’Arredamento, emerge un quadro molto positivo. Si stima che il numero di imprese nel settore ammonti a circa 21.750, con quasi 140.300 dipendenti (+1,5% rispetto al 2021). Il fatturato ha raggiunto la cifra considerevole di circa 29 miliardi di euro, registrando un aumento del 11% rispetto all’anno precedente.

L’andamento positivo del settore è determinato sia dalle vendite sul mercato interno, che ammontano a 13,6 miliardi di euro (+9,2%), sia dall’export, che rappresenta il 53% del fatturato totale con un valore di 15,3 miliardi di euro (+12,6%).

Purtroppo i costi delle materie prime e dell’energia hanno avuto un impatto significativo su questi risultati, assorbendo una parte considerevole del valore: la produzione a volume è cresciuta, di fatto solo del 0,8%. Nel corso del 2022, il settore dei mobili ha dovuto affrontare un aumento dei prezzi del 10,3%, che ha raggiunto il suo punto culminante lo scorso autunno, dopo l’accelerazione in primavera.

Nonostante l’aumento dei costi dell’energia, delle materie prime e dei trasporti, ad ogni modo, è previsto che nel 2023 si mantenga una discreta redditività, soprattutto per le imprese del Mezzogiorno e quelle di maggiori dimensioni.

Export italiano del mobile, l’andamento del settore

Analizzando l’andamento dell’export nel settore dell’arredamento, emerge chiaramente che la Francia continua a essere il principale mercato di destinazione per i mobili italiani, rappresentando il 16% del totale. Le vendite verso la Francia hanno raggiunto la cifra di 2,4 miliardi di euro, con una crescita del 8%.

Al secondo posto si confermano gli Stati Uniti, verso i quali abbiamo esportato circa 1,9 miliardi di euro di mobili, registrando un notevole aumento del 25,5% (+380 milioni di euro). La Germania si posiziona al terzo posto come destinazione delle esportazioni, con un valore di 1,4 miliardi di euro e una crescita del 5,3%. Seguono il Regno Unito con 799 milioni di euro (+8,9%) e la Svizzera con 728 milioni di euro (+14,7%).

La Cina è al settimo posto, mostrando un modesto incremento del 2,1%. È interessante notare che la Russia è uscita dalla top ten con una diminuzione del 24,2%, pari a 290 milioni di euro. Al suo posto, gli Emirati Arabi Uniti entrano nella classifica con vendite per 313 milioni di euro e una crescita del 31,6%.

Il settore del mobile nelle Marche

Nel contesto della Filiera Legno-Arredo, le Marche si posizionano come una delle principali zone produttive della nazione, con oltre 2.100 imprese attive e un totale di oltre 19.500 dipendenti.

Grazie ad una produzione di quasi 4 miliardi di euro, le Marche occupano il quarto posto nella classifica italiana per fatturato, forti in particolare del settore delle cucine, che rappresenta il 12% del totale italiano, secondo i dati del Centro Studi Federlegno Arredo.

Dal punto di vista delle esportazioni, le aziende della regione hanno raggiunto un valore di oltre 945 milioni di euro nel 2022, registrando una crescita del 10,4% rispetto all’anno precedente. Questo pone le Marche al quinto posto nella classifica delle regioni per il valore delle esportazioni di mobili.

Il primo trimestre 2023 e le previsioni di chiusura

Secondo le ultime rilevazioni del Centro Studi di FederlegnoArredo, nel primo trimestre del 2023 la filiera legno-arredo ha registrato vendite per un totale di 2,5 miliardi di euro.

Tuttavia, mentre il settore legno mostra una significativa contrazione, il settore dell’arredamento nel suo complesso segna un aumento del 3,2% e registra risultati positivi sia sul mercato nazionale (+5,3%) che nell’export (+1,3%). È però importante sottolineare che questa variazione positiva è principalmente attribuibile all’aumento dei prezzi, anziché a un effettivo incremento dei volumi di vendita.

A conti fatti, considerando questo avvio dell’anno, le previsioni per la chiusura del 2023 si attestano su una crescita complessiva del 2,8% per il Macrosistema Arredamento, con un aumento del 3,3% sul mercato interno italiano e del 2,3% nelle esportazioni.

Flessya corre e supera il settore del mobile

Nel nostro comparto, la buona notizia è a differenza di prodotti “cugini” (le finestre, in primis) nei mesi passati non siamo stati coinvolti troppo nei vari superbonus, sconti in fattura ecc., se non marginalmente e indirettamente.

Il blocco di questo tipo di incentivi, quindi, non ci ha colpito più di tanto, anzi: chi ha già ristrutturato buona parte della casa spendendo molto poco, ora ha i capitali e la voglia di investire in altri aspetti della casa, tra cui le porte.

Di fatto, se prendiamo per buoni i dati che abbiamo in mano in questo preciso momento, non possiamo che dirci molto soddisfatti. Dall’inizio del 2023 ad oggi abbiamo registrato ordini in crescita del 30% rispetto all’anno scorso, praticamente un boom!

In realtà circa il 10% di questo aumento deriva automaticamente dall’acquisizione di Dorica Castelli, essendo più o meno la sua quota sui ricavi totale. Il restante 20%, però, sono vendite in più vere e proprie.

Considerando ciò, contiamo di chiudere quest’anno con un fatturato attorno ai 24 milioni di euro: un outlook davvero ottimo.

E per il prossimo anno? Vedremo, ma ci aspettiamo grandi cose, anche sul fronte delle esportazioni. Nel 2023 infatti ci siamo aperti al mercato francese, grazie alla collaborazione con una startup di agenti marchigiani che operano in Francia e negli altri paesi francofoni.

Il progetto sta iniziando a dare frutti e quest’anno di lancio si configura già come molto promettente.